Ho curato questo progetto a partire dalla primavera del 2015 e fino all’estate 2016. Poco più che un anno quindi, ma con molta passione. Ripropongo il testo scritto per l’inaugurazione:
TERIELLI è una home gallery, espressione anglosassone per designare spazi per l’arte realizzati all’interno di abitazioni private. La casa è quella di due architetti a Cautano, piccolo centro dell’Appennino campano, dov’era la masseria Terielli.
Nei paesi di montagna non ci sono distrazioni, il tempo si misura con la ciclicità delle stagioni: quando è tempo di vendemmia o quando si fa l’olio tutti siamo occupati dalle stesse azioni e con gli stessi attrezzi, non importa se sei medico carpentiere architetto o panettiere. Qui a differenza della città c’è tempo per la contemplazione, per la bellezza. Aprire la casa all’arte appartiene a questo tempo.
Il progetto TERIELLI corrisponde alla nostra idea di casa: un luogo intimo e vitale che contiene storie private ma anche dove poter incontrare persone dalla sensibilità affine. La casa prende le forme dei nostri desideri fintanto che ce ne prendiamo cura, concepirla come galleria è un modo per renderla viva mettendoci dentro le nostre passioni, lasciarla ferma al tempo in cui l’abbiamo concepita la renderebbe progressivamente altro da noi.
Gli ambienti sono concepiti per accogliere la trasformazione: pareti bianche, arredi minimi, spazio fluido tra interno ed esterno. Dentro pochi oggetti scelti densi di stratificazioni sentimentali, fuori la campagna che è abbondanza. Non ci sono ambienti esclusi, salotti impediti e cucine che si replicano in tinelli e tavernette, lo spazio è intero. La casa è galleria e la galleria è casa. Le opere trovano posto laddove l’artista lo ritenga più adatto, l’uso abituale delle stanze rimane invariato, gli ospiti girano liberamente, non ci sono ambienti privati. I confini si mescolano, la vita di tutti i giorni attraversa le opere e l’arte invade il quotidiano, amici e ospiti della galleria si confondono generando nuovi nessi, abitanti della casa e artisti si confrontano, il mezzo sono spazio e arte.
Spazio e arte sono il mezzo ma anche in mezzo, centro che produce e riproduce contraccambi, lo spazio-casa-galleria è dispositivo per eliminare convenzioni e mediazioni nell’arte, l’arte è strumento per pensare e modificare la percezione dello spazio di cui promette nuove soluzioni. Attorno le relazioni si ritrovano, si rinnovano, si intrecciano e annodano reti.