PADIGLIONI A PRATA (memoria di una casa)



I padiglioni dei Servizi di accoglienza nella Piana di Prata si trovano all’interno del Parco Regionale del Monte Taburno-Camposauro, un territorio imponente e fragile sottoposto a vincoli di livelli locale, territoriale e comunitario (PRG, Piano Parco Taburno – Camposauro, Piano Territoriale Paesistico, Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, SIC – Sito di Importanza Comunitaria), e forniscono infrastrutture di servizio rispondendo a un’idea di sostenibilità intesa come “conservazione integrata”: tutela connessa alla fruibilità in relazione ai bisogni della società e alle nuove strategie del mercato. L’intervento è localizzato lungo la Strada Provinciale Frasso Telesino-Cautano nella Piana di Prata, una sosta obbligata prima della salita ai monti che in qualche misura costituisce la porta di accesso al Parco per chi proviene dal versante orientale. L’opera dota l’area di servizi igienici, punto di infermeria e informazione ambientale, fontana per l’acqua sorgiva, solarium, panche e zone sosta.

Il progetto è ispirato da un tipo diffuso di casa rurale dall’aspetto compatto e tetto a padiglione declinato con le indicazioni del Piano Paesistico che impone volumi di dimensioni ridotte (max 9 mq), per raggiungere la forma finale in quattro piccoli padiglioni ravvicinati e fisicamente separati che rendono l’unità di un solo corpo. Il risultato vuole essere la memoria di una casa attraversata dal paesaggio dove i camminamenti in fra i volumi sono squarci visivi selettivi sulle montagne o sulla natura circostante. Un unico materiale, il legno di castagno proveniente dagli stessi boschi che fanno da sfondo al manufatto, conforma ogni cosa: pareti tetto e area solarium che si insinua fra i volumi e continua nella radura retrostante infilandosi fra gli alberi esistenti in un piano continuo che si ripiega per conformare sedute e appoggi.

Poco discosta la fontana di acqua sorgiva luogo di sosta e approvvigionamento in tutte le stagioni per viandanti, pastori, bestie, ciclisti e abitanti della valle. Qui la pietra locale dà forma a un unico volume che è prima panca, poi fonte e infine abbeveratoio: la traccia d’acqua attraversa le vasche in sequenza per rifornire, dissetare e infine irrorare la vegetazione circostante. Il progetto è completato dall’installazione “Sosta” posta al quadrivio di salita al monte. Sosta è un oggetto molteplice che funge da seduta e segnaletica ma anche da cornice per inquadrare e osservare il paesaggio montano.

Oltre ogni principio di sostenibilità un’idea informa l’intero progetto, quella che materiali, forme, usi debbano dare conto a un ciclo vitale che comincia e termina nell’ambiente in cui si colloca: le risorse vengono tratte dal luogo in cui si opera e ad esso ritornano in altre configurazioni a beneficio di tutta la comunità.

I Servizi di accoglienza nella Piana di Prata formano parte del più vasto Progetto Integrato per Aree Protette (PIRAP), insieme di opere finanziate dalla Regione Campania per incrementare la fruizione turistico ricreativa delle aree montane. L’importo complessivo dei lavori è stato € 172.497,73.

Progettazione e direzione lavori: arch. Taryn Ferrentino, arch. Domenico Rapuano