Dal punto di vista costruttivo la presenza di una struttura metallica libera e di elementi lignei formalmente indipendenti posati o alloggiati come cassetti ha concesso a carpentieri e falegnami di lavorare in parallelo e in autonomia fino al momento del montaggio. La sfida progettuale è stata concepire la struttura in ferro compatibile con tutti i vincoli, per prime le dimensioni e la posizione dell’unico varco utile: una portafinestra al terzo piano di edificio storico e un passaggio angusto attraverso il cortile condominiale e il terrazzo a livello, poi l’intenzione di evitare l’esecuzione di saldature in opera, ridurre al necessario le giunzioni con vite e assicurare la possibilità di completare il montaggio nella stessa giornata in cui veniva smontata completamente la scala esistente. La soluzione è stata suddividere lo scheletro in elementi principali che ancorati alle murature tengono la struttura sospesa e secondari con funzione di giunzione e controventatura. Principali sono i tre grandi telai piani assemblati in officina per saldatura di tutte le connessioni, secondari sono gli elementi lineari, semplici aste da montare direttamente in cantiere per avvitatura. Questa soluzione ha consentito un montaggio preventivo in officina per testare oscillazioni o movimenti indesiderati, credo che l’esito sia sufficientemente visibile nelle mie espressioni prima e dopo la prova di sospensione della scala e nella soddisfazione del carpentiere.